L’attività di verifica e di manutenzione delle apparecchiature elettromedicali e di laboratorio comporta un rischio per la salute e la sicurezza del tecnico incaricato. Spesso si opera in ambienti potenzialmente contaminati o, come nel caso purtroppo attuale di emergenza da COVID19, in prossimità di pazienti infettivi. Quali misure adottare quindi per poter operare con un ragionevole livello di sicurezza personale? Innanzi tutto, occorre adottare il buon senso e soprattutto la consapevolezza di ciò che si sta facendo visto che il contesto in cui si deve operare richiede il massimo livello di responsabilità e di autodisciplina.
Nella scelta del DPI occorre individuare e valutare i rischi presenti, selezionare i DPI adeguati e proporzionati al pericolo da cui devono proteggere, informare e formare gli utilizzatori e soprattutto addestrarli all’uso corretto.
In effetti non basta fornire guanti e mascherine, occorre insegnare quando vanno indossati, come si indossano e soprattutto come si tolgono.
Ecco perché sono previste per legge la formazione e l’addestramento per tutti i lavoratori che utilizzano i DPI di III categoria, ossia quelli che servono a proteggere il lavoratore da rischi mortali o da invalidità permanente o da lesioni gravi e dai pericoli di cui non può tempestivamente prevederne la presenza.
Nel caso dei Tecnici Verificatori possiamo comprendere agenti biologici nocivi, sostanze chimiche pericolose e sostanze cancerogene, radiazioni ionizzanti e radiazioni ottiche (UV, IR, Laser), elettrocuzione, traumi.
I DPI andranno indossati prima di iniziare un’attività pericolosa e mantenuti fintanto che il pericolo non è cessato.
Per quanto riguarda l’emergenza in corso da COVID19, i Tecnici Verificatori di apparecchi elettromedicali sono esposti sia negli interventi in ambito ospedaliero che domiciliare, sia quando devono intervenire per manutenzioni nei laboratori biologici interessati dall’emergenza virus (microbiologia, virologia, anatomia patologica, laboratorio analisi e di ricerca).
Il livello di attenzione dei tecnici verso il rischio biologico deve essere dunque aumentato rispetto a quello che dovrebbe essere tenuto in condizioni operative standard.
Il pericolo è rappresentato dagli aerosol veicolo di patogeni dispersi nell’aria e depositati sulle superfici degli ambienti confinati in presenza di pazienti infetti.
Il rischio è classificabile come elevato, pertanto è da evitare il contatto con superfici contaminate e soprattutto l’inalazione di aerosol contaminati.
Gli strumenti a disposizione, oltre alle norme di igiene e le raccomandazioni sulle distanze sociali di sicurezza, sono i DPI a protezione delle vie respiratorie, delle mani e del corpo.